martedì 25 settembre 2018


EUTROPIA
Questo passo, tratto da un libro di Italo Calvino, l'autore immagina di essere Marco Polo raccontando gli usi e i costumi delle varie città che visita.
Entrato nel territorio che ha Eutropia per capitale, il viaggiatore vede non una città ma molte, di uguale grandezza e non dissimili tra loro, sparse per un vasto e ondulato altopiano. Eutropia è non una ma tutte queste città insieme; una sola è abitata, le altre vuote, e questo si fa a turno. Vi dirò ora come. Il giorno in cui gli abitanti di Eutropia si sentono assalire dalla stanchezza, e nessuno sopporta più il suo mestiere, i suoi parenti, la sua casa e la sua vita, i debiti, la gente da salutare e che saluta, allora tutta la cittadinanza decide di spostarsi nella città vicina che è lì ad aspettarli, vuota e come nuova, dove ognuno prenderà un altro mestiere, un’altra moglie, vedrà un altro paesaggio aprendo la finestra, passerà le sere in altri passatempi amicizie maldicenze. Così la loro vita si rinnova di trasloco in trasloco, tra città che per l’esposizione o la pendenza o i corsi d’acqua o i venti si presentano ognuna con qualche differenza rispetto alle altre. Essendo la loro società ordinata senza grandi differenze di ricchezza o di autorità, i passaggi da una funzione all’altra avvengono quasi senza scosse; tali che nello spazio d’una vita raramente uno ritorna a un mestiere che già era stato il suo.
Così la città ripete la sua vita uguale spostandosi in su e in giù sulla sua scacchiera vuota. Gli abitanti tornano a recitare le stesse scene con attori cambiati; ridicono le stesse battute con accenti variamente combinati; spalancano bocche alternate in uguali sbadigli. Sola tra tutte le città dell’impero, Eutropia permane identica a se stessa. Mercurio, dio dei volubili, al quale la città è sacra, fece questo ambiguo miracolo."
ORDINE E DISORDINE
L'ordine  sociale è una condizione irrinunciabile per la pacifica convivenza, ma anche il disordine ha un ruolo estremamente importante. In sociologia ci sono due posizioni: Emile Durkheim e Talcott Parson sostengono che il disordine sia nocivo, quasi patologico. Dall'altro lato Max Weber ha sostenuto che ordine e disordine siano forze complementarie e quindi che una non possa esistere senza l'altra. 
L'ordine rappresenta un bisogno primario per l'umanità sotto forma di regole. Ma una società troppo regolamentata rischierebbe di trasformarsi in una dittatura. Quindi un po' di disordine è accettabile.
IL RUOLO DELLA TECNOLOGIA E QUELLO DEL CONTESTO
Per certi versi, il monitoraggio della vita è agevolato dalla tecnologia, poiché contribuisce all'ordine sociale, poiché ingloba in se le decisioni degli individui. Ma a vita quotidiana è fatta di persone che interagiscono e l'ordine sociale è garantito solo se c'è consenso tra loro.
IL COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA'
La presenza di un contesto socialmente ordinato consente inoltre di coordinare attività completamente diverse, che non hanno nulla in comune. Gli studiosi affermano che alla base della riuscita di un processo di organizzazione, ci debba essere un process di integrazione.
LA REGOLA TEMPORALE
Le norme sociali portano con se un elemento fondamentale: l'ordine sociale.
Qualsiasi collettività può vivere solo in un sistema ordinato, capace di tenere insieme tutti quegli individui che potenzialmente sono in conflitto tra loro.
L'ordine sociale è quindi una condizione perché la vita quotidiana abbia senso, perché essa si svolga con un  senso logico. L'esistenza di ciascuno è caratterizzata da una regolarità temporale, scandita da una serie di impegni che scandiscono la giornata.
LA MOLTEPLICITA' DELLE REGOLE
Le regole possono essere leggi, norme morali, ma anche abitudini.
Ciò che tutte le norme hanno in comune è però il fatto di essere regole condivise dalla maggior parte dei membri della società. Ogni società ha le sue regole. Ciò però non toglie che alcune norme siano universali, come ad esempio non uccidere.
Una norma è sociale quando il motivo per cui la rispettiamo è per garantire la pacifica convivenza di tutti.
LE REGOLE CONDIVISE DI COMPORTAMENTO 
Quando si dice che gli uomini si assoggettano volontariamente a delle regole, si intende dire che il fatto stesso di non vivere isolati presuppone la volontà implicita di sottomettersi ad alcune norme di comportamento comunamente condivise. E' naturale dire che in qualunque collettività nascano dei modelli di comportamento che se seguiti evitano il conflitto.
Simili modelli di comportamento svolgano la funzione di regole da seguire per tutti coloro che ispirano a integrarsi pacificamente in una collettività, e sono perciò chiamate norme sociali.
L'INDIVIDUO E LE REGOLE
La società è per noi contro natura, contro i nostri interessi personali.
All'origine della sociologia sta la scoperta del fatto che esistano degli individui i quali seguano regole grazie alle quali riescono a vivere insieme in maniera ben ordinata. La società è fatta di singole persone spinte da motivazioni soggettive. Se pensiamo a questi interessi è naturale pensare che tutte le regole siano di limitazione, eppure queste regole vengono rispettate. Qui nasce la domanda di fondo della sociologia: com'è possibile che tanti individui vivano in una società così complessa, rispettando così tante regole.
LO SPECIFICO DELLA SOCIOLOGIA
Secondo il filosofo Aristotele, l'essere umano è pe natura socievole, cioè non si deve sforzare per intrattenere delle relazioni con altre persone. Secondo lui la socializzazione è necessaria: anche se avessimo tutto nella vita cercheremmo comunque di socializzare.
Questo modo di vedere le cose non è però condiviso da tutti: il filosofo Thomas Hobbes dice che ci si associa solo per paura di soccombere o per trarre un vantaggio personale. Infatti ognuno di noi, secondo il suo parere, nuoce agli altri.
LO SPECIFICO DI UNA DISCIPLINA
Lo specifico di una disciplina sono tutti quegli aspetti che la caratterizzano. A volte è dato dagli oggetti che studia, ma soprattutto da che atteggiamento ha lo studioso nei confronti della materia.
GLI AMBIENTI DELLE DIVERSE SCIENZE SOCIALI
Molte sono le scienze che si occupano, da diversi punti di vista, del mondo della cultura.
La psicologia, per esempio, indaga sull'attività della mente, l''economia studia la produzione e il commercio, le scienze politiche studiano come i governatori acquisiscono il potere, la storia descrive gli eventi sociali, l'antropologia culturale studia la società per intero.
SOCIOLOGIA
CULTURA E SOCIETA
La sociologia si interessa della società, cioè dell'insieme delle relazioni e dei comportamenti umani nel contesto di una collettività che occupa un certo territorio. Oggetto di studi sociologici è il comportamento degli umani visto nel contesto degli altri umani con cui essi entrano quotidianamente in contatto.
Cultura e società sono termini quasi intercambiabili. La società è l'insieme degli individui che condividono una determinata cultura. La cultura può essere definita come i prodotti dello spirito. La cultura è dunque il collante che collega la società.

giovedì 20 settembre 2018

LA MANIPOLAZIONE
Un'altra importante conquista nell'ambito delle abilità è la manipolazione. Non bisogna sottovalutare l'importanza dell'atto di prendere un oggetto: esso presuppone maturazione, integrazione e coordinazione.
La deambulazione e le maggiori capacità manuali e motorie sono quindi passi importanti verso l'autonomia del bambino.
LA LOCOMOZIONE
Un altro progresso importante è la locomozione. 
Fino al sesto mese se un bambino viene messo in posizione prona, striscerà in avanti con l'aiuto degli arti. Con il tempo, però, il bambino inizierà a gattonare.
Solitamente i bambini iniziano a dare i primi passi verso i 9/10 mesi, ma sempre sostenuti da qualcuno. Sarà intorno al primo anno di età che il bambino comincerà a camminare in modo spedito, e verso i 13/14 mesi riusciranno a camminare liberamente.
E' però da sottolineare che lo sviluppo non è uguale per tutti i bambini: alcuni bambini iniziano a camminare prima di altri, ad esempio.
LA SECONDA E LA TERZA TAPPPA: LA POSIZIONE SEDUTA ED ERETTA
La seconda tappa dello sviluppo posturale avviene nel secondo trimestre di vita, ed è caratterizzata dalla conquista della posizione seduta. Questo obbiettivo però non si raggiunge subito: la posizione seduta vera e propria si raggiungerà al nono mese di vita.
La terza e ultima tappa consiste nel riuscire a stare in piedi diritto, condizione che viene generalmente raggiunta intorno al nono mese di vita.
LA PRIMA TAPPA: ABILITA' NEI MOVIMENTI E NELLA POSIZIONE ERETTA
Lo sviluppo motorio del bambino è tanto legato allo sviluppo dei muscoli quanto dell'encefalo.
La conquista delle principali abilità motorie avviene di solito durante il primo anno e mezzo di vita: in questo periodo il bambino raggiunge grande abilità nei movimenti, fino a raggiungere una posizione eretta. La prima e la più importante parte del corpo che si deve sviluppare è la testa.

mercoledì 19 settembre 2018

DALLE PERCEZIONI ALLE INFORMAZIONI
Grazie ai processi percettivi il bambino acquisisce quotidianamente le informazioni sul mondo circostante e interagisce con essi, adattandolo alle proprie esigenze e adeguandosi alle sue regole. Fin dalla nascita il bambino è capace di ricavare informazioni sul mondo che lo circonda tramite particolari recettori sensoriali.
Gli stimoli che provengono dall'ambiente stimolano la corteccia celebrale.
  • l'udito si perfeziona già nelle prime settimane di vita, riconoscendo la voce della madre;
  • l'olfatto e il gusto si sviluppano molto presto: il bambino riconosce l'odore della madre e il gusto dei cibi, che generalmente sono preferibili dolci;
  • il tatto è già presente nel feto. Con la pelle il bambino riesce a creare un contatto emotivo con la madre;
  • la vista è il senso meno sviluppato alla nascita. Il neonato riesce comunque a cogliere le differenze di luminosità e si mostra sensibile ai segnai di chiarezza. E'  stato dimostrato inoltre che i bambini riescono a riconoscere meglio gli oggetti statici, rispetto a quelli in movimento.
I RIFLESSI DEL NEONATO
Le teorie più recenti vedono il bambino come un organismo competente fin dalla nascita, cioè che possiede dei riflessi innati fin dalla nascita. Questi riflessi sono:

  • moro: se si fa cambiare improvvisamente posizione a un bambino esso tenderà ad aprire le braccia e le gambe;
  • presa: se il bambino viene stimolato con un oggetto esso lo prenderà con le mani;
  • marcia automatica: se si mette il bambino in posizione eretta esso produrrà movimenti alternati in estensione delle gambe;
  • rooting: se la pelle intorno alla bocca viene stimolata esso la muoverà in cerca del seno materno;
  • di Bibinski: se si solletica la pianta del piede del bambino il bambino fletterà le dita;
  • ritirare il piede: se toccato da un oggetto pungente il bambino ritirerà il piede.
inizialmente questi movimenti sono involontari, ma cl tempo diventano volontari per il bambino.
I SENSI NELLA VITA PRENATALE E IL RUOLO DELLA MADRE
La testa è la parte più grande del feto. Tutte le  più recenti scoperte confermano che già durante la gravidanza il feto fa uso dei sensi. Essi si sviluppano nel seguente modo:
  • il tatto è il primo sistema d'informazione che il feto ha su di se e sul mondo che lo circonda;
  • l'olfatto è presente già al secondo mese di gestazione. Molte sostanze del cibo materno passano nel liquido amniotico, creando così delle memorie olfattive;
  • il gusto si sviluppa verso il terzo mese di gravidanza: da questo momento il feto riconosce il sapore delle sostanze, creando anche delle preferenze, tramite dei movimenti di deglutizione;
  • l'udito si completa verso il quinto mese di gravidanza. Lo sviluppo di esso è determinato da fattori esterni;
  • la vista si sviluppa verso il quarto mese e si completa prima della nascita con lo sviluppo di fotorecettori, ma si completa dopo la nascita: alla sua nascita il bambino non è infatti in grado di vedere completamente bene.
Siccome l'embrione e il feto si sviluppano insieme il ruolo della madre è estremamente importante: va ricordato che è n momento delicato anche per lei e il suo comportamento influenza il bambino.
I DIVERSU STADI DELLO SVILUPPO DI UN NEONATO
Nel periodo prenatale, solitamente nove mesi di gestazione, lo zigote, una cellula, si trasforma poco a poco, seguendo varie fasi:
  • il periodo germinale: nei primi ventuno giorni, i due gameti formano lo zigote che comincia un processo di crescita nella parte uterina.
  • il periodo embrionale: dalla terza all'ottava settimana, cominciano a formarsi le prime strutture interne del corpo.
  • il periodo fetale: dalla nona settimana alla nascita, in questo periodo  si completa la formazione degli organi.
PSCICOLOGIA
IL RAPPORTO NATURA/CULTURA NEI PROCESSI DI SVILUPPO
La psicologia dello sviluppo studia i cambiamenti nell'evoluzione dell'uomo.
Negli ultimi 40anni, l'evoluzione degli strumenti di ricerca, ha permesso di raggiungere una compressione molto avanzata nella comprensione dei processi dello sviluppo.
Oggi la conclusione maggiormente condivisa è che corredo biologico, elementi ambientali ed esperienze, interagiscono nella crescita individuale in modo massivo.
Lo sviluppo è quindi un processo complesso, nel quale entrano in gioco diversi elementi che non possono essere considerati come a se stanti, ma che vanno osservati all'interno di un contesto più ampio

domenica 9 settembre 2018

LE SCIENZE CHE STUDIANO LA CULTURA
La maggior parte delle azioni dell'essere umano hanno motivazioni complesse. Per comprendere i fatti del mondo dello spirito c'è bisogno di discipline specifiche che assumono come oggetto di studio  la dimensione dell'esistenza umana. queste discipline vengono chiamate scienze umane o scienze sociali.

LE SCIENZE DELLA NATURA E LE SCIENZE DELLA CULTURA
LE SCIENZE CHE STUDIANO LA NATURA
Le scienze della natura studiano i fenomeni della natura e lo fanno basandosi sulla rilevazione di dati per mezzo di strumenti e esperimenti e l'interpretazione dei dati raccolti attraverso teorie che fanno uso di calcoli matematici e della spiegazione delle cause.
L'insieme di questi fattori ci fa ritenere che le scienze della natura siano discipline realmente scientifiche, cioè i cui risultati sono attendibili e veritieri.
UNA SECONDA NATURA
L'essere umano, più di chiunque altro, trasforma l'ambiente circostante per adattarlo ai suoi bisogni. Anche gli esseri umani più primitivi sono circondati da utensili o elementi culturali che facilitano a loro sopravvivenza. L'animale non ha bisogno di tutto ciò, vive in modo istintivo, Ad esempio un animale quando trova del cibo lo divora, mentre l'essere umano è capace di resistere al cibo per ragioni religiose, ad esempio.
Secondo l'antropologo tedesco Arnold Gehler, l'essere umano crea il mondo culturale per colmare una deficienza strutturale causata dal mondo naturale.


LA CULTURA MATERIALE
Per cultura materiale s'intende l'insieme di tutti quegli oggetti materiali, che siano naturali o artificiali, che per il modo in cui vengono usati, assumono un significato culturale. Ad esempio i vesti sono un oggetto materiale, che possono assumere però una valenza culturale se utilizzati per esprimere il proprio stile, ad esempio.
LA CULTURA COME SECONDA NATURA
GLI OGGETTI NATURALI E GLI OGGETTI CULTURALI
Gli oggetti culturali come libri e romanzi non sono altro che a punta dell'iceberg di quella che è la cultura. Infatti tutti gli oggetti naturali sono di fatto oggetti culturali, in quanto l'uomo li modifica per attribuirli significato.
IL COMPORTAMENTO DEGLI ESSERI UMANI E QUELLO DEGLI ANIMALI
Gli animali non vivono in un contesto dello spirito. Gli esseri umani vivono secondo elementi appresi, mentre gli animali secondo comportamenti istintuali, fattori istintuali.
Alcune specie più evolute come le scimmie, riescono però ad apprendere, con l'esperienza.
LA CULTURA
I prodotti dello spirito umano sono ciò che chiamiamo cultura. La cultura è il complesso di tutti quei comportamenti umani che non si possono spiegare con delle leggi della natura, perché nascono dal pensiero e allo spirito umano. Ognuno vive in una cultura e agisce secondo concetti culturali.
IL MONDO DELLO SPIRITO
Noi esseri umani, grazie allo spirito, siamo capaci di attribuire un significato agli oggetti, che va oltre la loro conformazione fisica. Un libro, ad esempio, presenta delle parole, che assumono significato solo dal momento in cui un essere umano, leggendo, glielo attribuisce.
Accanto al mondo della natura esiste un mondo dello spirito, cioè un mondo che raccoglie tutti i prodotti dello spirito umano, come parole e discorsi. L'essere umano fa parte di entrambi.
NATURA E CULTURA
IL MONDO DELLA NATURA
Solitamente utilizziamo il termine "natura" per indicare luoghi incontaminati dove l'uomo non ha ancora apportato modifiche. Se osserviamo più attentamente ci accorgeremo che tutto ciò che ci circonda è parte integrante della natura, per esempio i vestiti sono fatti con oggetti naturali, anche se manipolati. Si può definire mondo della natura tutto ciò che ha una sostanza materiale, sia esso manipolato dall'essere umano oppure no.

IL CASO DELLE ISTITUZIONI TOTALITARIE Le istituzioni sono luoghi dove l'individuo risiede e lavora, per in periodo piuttosto lungo, sen...