domenica 14 aprile 2019

LE POSSIBILI SOLUZIONI PER VITTIME E CARNEFICI
La scuola può avere un ruolo di prevenzione del bullismo, promuovendo la cultura del rispetto, della libertà, ma anche della soliderietà. La scuola deve provvedere a punire i bulli con delle sanzioni, ma anche interventi psicologici per le vittime.
Per i carnefici possono essere utili degli sport per moderare l'aggressività. E' bene ricordare che anche la noia e la mancanza di stimoli favoriscono l'aggressività. Da qui, l'importanza, spesso sottovalutata, di progettare e salvaguardare spazi dedicati ai ragazzi.
CARATTERISTICHE DEL BULLO E I SUOI FATTORI DI COMPORTAMENTO
Come si è detto, i bulli sono attratti dalla violenza e sono spesso attratti dalla violenza  e sono spesso caratterizzati da atteggiamenti impulsivi, nonché da un forte bisogno di dominare  gli altri. E' possibile individuare tre tipologie di bulli:
  • il bullo aggressivo: è fisicamente ed emotivamente impulsivo, sicuro di sé, indifferente ai sentimenti altrui;
  • il bullo ansioso: psicologicamente fragile, insicuro, poco amichevole, aggredisce ragazzi più forti e provoca attacchi di altri bulli;
  • il bullo passivo: si aggrega al gruppo, assiste alle violenza, ma non partecipa direttamente. Questi soggetti tendono a sentirsi in colpa dopo aver agito e confessano.
Ancora una volta, i fattori che sembrano influenzare maggiormente il comportamento aggressivo dei bulli possono essere fattori famigliari, sociali o culturali.

IL BULLISMO IN RETE
Una forma di bullismo al centro della nostra attualità è quello in rete, un fenomeno denominato cyberbullismo. I cyberbulli tra i 10 e i 16 anni sono studenti con buone prestazioni scolastiche, una competenza informatica superiore alla media ma del tutto incapaci di valutare la gravità delle proprie azioni offensive. I ragazzi con queste caratteristiche usano la rete come luogo di vendetta per compensare ciò che non riescono a esprimere e a realizzare nel contesto della vita reale.
La maldicenza, la diffamazione e l'invenzione di storie menzogne sul conto di compagni e di compagne molto timide sono l principale mezzo d'azione.
Con l'avanzare dell'età i cyberbulli si compostano in modo più vessatorio e infamante, fino a mettere in atto vere e proprie violenze psicologiche.
LE DIVERSE MANIFESTAZIONI
All'interno di questo fenomeno si possono identificare due tipi di comportamento:
  • i metodi diretti: forme di aggressività e sopruso che si manifestano attraverso l'umiliazione o minacce;
  • i metodi indiretti: comprendono strategie più sottili come pettegolezzi o calunnie;
E' stato asservato che, generalmente, il metodo diretto è caratteristico dei comportamenti maschili, mentre quello indiretto si manifesta maggiormente nelle ragazze.
IL BULLISMO
Il termine bullismo indica un particolare fenomeno di deviazione tra pari. L'espressione è stata  utilizzata per la prima volta dallo psicologo statunitense Dan Oweus per definire il comportamento di alcuni studenti che deliberatamente escludono e aggrediscono i loro coetanei.
Il fenomeno del bullismo raggruppa forme di violenza e sopraffazione perpetrate da coetanei quasi sempre organizzati in gruppi, e si svolgono prevalentemente in ambito scolastico.
Le caratteristiche di questa interazione deviata sono l'intenzionalità, la persistenza e il disequilibrio.
I bulli assumono comportamenti persecutori per il desiderio deliberato di dominare il coetaneo e di fargli del male, sotto l'aspetto sia fisico che psicologico.
PSICOLOGIA
LA CRISI
Quando si parla di adolescenza spesso vi si associa il concetto di crisi. In realtà, la crisi va intesa in senso evolutivo, ovvero come evento produttivo.
Il termine crisi, però, può anche riferirsi a una perturbazione temporanea dei meccanismi che regolano un sistema e che favoriscono una stato patologico. In ambito psicopatologico la crisi è infatti definita come una fase temporanea di disequilibrio e di sostituzioni rapide in cui l'equilibrio del soggetto viene messo in discussione.
UN'EDUCAZIONE NON SOLO AL MASCHILE
Nel periodo umanistico cominciarono a manifestarsi i primi segni di un nuovo atteggiamento verso l'educazione femminile. 
La Chiesa, in età medievale, aveva riconosciuto una collocazione precisa alle donne negli ordini religiosi e una loro presenza pubblica al di fuori della cerchia domestica.
Alcune monache colte entrarono nella storia della  letteratura occidentale  e di possono definire quasi le prime scrittrici di rilievo, come ad esempio Roswita o Elosia.
Su queste basi si sviluppa l'opera degli umanisti. In Francia, ad esempio, già sul finire del XIII secolo, appaiono donne titolari di scuole. In Inghilterra si trovarono sparute testimonianze negli statuti cittadini di una rete di scuole femminili, aperte a entrambi i sessi cn limitazioni legate al censo e rivolte all'apprendimento delle lettere.
In varie altre parti d'Europa l'istruzione femminile si svolgeva prevalentemente in scuole annesse ai monasteri, che operavano entro i limiti delle regole di vita degli statuti.
In Italia troviamo delle idee avanzate, come Leonardo Bruni, autore di un importante saggio a Isabella Malatesta, in cui propone per le donne lo studio dei classici, anche in lingua latina, mentre Vittorino da Feltre, quasi nello stesso periodo, ammetteva nella sua scuola ragazze di altissimo linguaggio.
L'INVENZIONE DELLA MACCHINA DA TIPOGRAFIA
Nel periodo umanistico-rinascimentale avviene anche quella che è la più grande trasformazione tecnologica che abbia avuto ripercussioni dirette e immediate sulla cultura e sulla scuola e sulla loro diffusione, vale a dire l'invenzione della macchina da scrivere, ideata da Johann Gutenberg.
Con essa furono distribuiti anche i libri di testo per gli studenti.
L'INFLUENZA DI ERASMO E DI VIVES
Erasmo e Vives proposero un ideale di una formazione nuova, aperta alle tendenze culturali più recenti e alla libera discussione di idee e di posizioni diverse.
Per gli educatori cattolici e per quelli protestanti era considerato quasi dovere di carattere sacro intervenire attivamente per fornire innanzitutto il consolidamento della fede tra i giovani.
PEDAGOGIA
LA NASCITA DELLA CLASSE SCOLASTICA MODERNA
Ai fratelli della Vita  Comune si deve, in particolare, non solo la pratica dei nuovi contenuti umanistici, ma anche un'organizzazione didattica del tutto innovativa.

Di fronte al gran numero  di studenti che affollavao le loro scuole essi pensarono fosse più efficace distribuirli per classe. L'apprendimento, inoltre, non era lasciato alla discrezione dello studente, ma severamente sorvegliato mediante verifiche o interrogazioni.

lunedì 1 aprile 2019

ESSERE AUTISTICI OGGI
Oggi, a differenza di qualche anno fa, i soggetti autistici riescono a vivere una vita dignitosa, vivendo con i loro genitori, oppure in maniera semi-indipendente in delle case famiglia, o ancora in maniera totalmente indipendente. E' bene, infatti, dire che alcune persone con autismo riescono a frequentare l'università, e nel lavoro possono diventare estremamente affidabili e coscienziosi. Anche la psicofarmaceutica ha conosciuto un grande sviluppo, e oggi sono disponibili dei farmaci, che hanno un ridotto carico di effetti collaterali e contribuiscono a stemperare una buona parte dei sintomi.
I COMPORTAMENTI DEL BAMBINO AUTISTICO
Fin dalla nascita è facile riscontrare nei bambini autistici comportamenti diversi e anormali. Principalmente, questi neonati mostrano una totale indifferenza verso l mondo esterno e, quindi, non stabiliscono rapporti con gli altri.
Durante i primi tre mesi di vita, poi, i bambini autistici passano da stadi di apatia ad altri di estrema agitazione. Successivamente, può iniziare a manifestarsi un tipo di ritualità tipica dell'autismo.
Durante l'infanzia, i bambini autistici mostrano, rispetto ai coetanei, notevoli difficoltà nella comunicazione, nella socializzazione e nella percezione emotiva. A questo si lega l'esigenza costante di mantenere lo stesso ambiente, caratterizzata da una grande ossessività.
Con il passaggio alla pubertà, si possono manifestar nuovi disturbi: circa il 20% dei bambini sperimenta per la prima vota le convulsioni.
LE CAUSE DELL'AUTISMO
Non si sa per certo quali siano le cause dell'autismo: Esistono infatti molteplici teorie a riguardo, tra cui:
  • cause organiche, come anomalie funzionali di alcune aree celebrali, accompagnate da un mancato funzionamento dei neuroni specchio;
  • cause di incapacità biologica, per le quali il soggetto non riesce a creare un legame emotivo con i familiari, che sono freddi e distaccati;
  • cause di metodo educativo: secondo Leon Eisenberg, i genitori portano il bambino ad isolarsi dal mondo esterno, quindi all'autismo, perché tendo a volere un figlio perfetto: Spesso infatti questi soggetti sono molto talentuosi in alcuni ambiti, ambiti su cui puntano i genitori;
  • cause di tipo interpretativo: secondo lo psichiatra Bruno Bettelheim, i soggetti sviluppano l'autismo a causa dell'attitudine negativa con la quale gli si accostano le figure più significative nel suo ambiente.
L'AUTISMO: LA PSICOSI PIU' TEMUTA
Le psicosi in età evolutiva occupano una posizione di grande rilievo sia per le ricadute familiari, sa per il loro impatto sociale. Tra le più famose c'è l'autismo.
Il termine autismo fu coniato nel 1911 per descrivere individui completamente assorbiti dalle proprie esperienze interiori, con una conseguente perdita d'interesse per la realtà esterna.
IL BAMBINO ANSIOSO E LE SUE FOBIE
Anche i bambini si ritrovano spesso a dover affrontare l'angoscia. Per esempio l'ansia è da considerare come un'espressione di autopreoccupazione, caratterizzata da dubbi nei confronti di se stessi.
La suola, per esempio, diventa spesso per i bambini il luogo in cui l'ansia matura: si verificano distrazione e cattiva condotta, causati dalla paura di confrontarsi con l'esterno. In questo caso l'interventi dell'insegnante sono inutili, perché vanno a peggiorare l'ansia del bambino. Occorre capire cosa sta succedendo a monte, in famiglia.
E' importante riconoscere la differenza tra normalità e patologia: mentre avere un attimo di sconforto è normale, al contrario questo sentimento di disagio può essere sintomo di qualcosa di più grave.
Il più delle volte la reazione a questa angoscia è di tipo difensivo, cioè di evitamento della situazione angosciante, che può causare una inibidazione nel comportamento del bambino, ovvero un'invalidazione. L'ansia può anche essere oppressa con dei rituali ossessivi.

IL CASO DELLE ISTITUZIONI TOTALITARIE Le istituzioni sono luoghi dove l'individuo risiede e lavora, per in periodo piuttosto lungo, sen...