I FATTI SOCIALI
Una certa situazione economica, determinai attori culturali diffusi, un mutamento demografico, ecc. sono tutti fattori che Durkheim chiama fatti sociali e che definisce come indipendenti e irraggiungibili dalla volontà individuale.
sabato 24 novembre 2018
IL CARATTERE ESTERNE E COERCITIVO DELLA SOCIETA'
La società è esterna agli individui e coercitiva nei loro confronti, come dimostrano due considerazioni che si possono fare:
La società è esterna agli individui e coercitiva nei loro confronti, come dimostrano due considerazioni che si possono fare:
- la società forma l'individuo fin dalla nascita.
- le istituzioni sociali hanno una durata e una continuità che superano di gran lunga la vita di coloro che ne fanno parte.
La società è dunque percepita dall'individuo come esterna, nel senso di indipendente. Queste considerazioni portarono Durkheim a concludere che la società è una realtà specifica con caratteristiche e leggi proprie.
LA GENESI DELLA CONOSCIENZA
Le religioni hanno però dimenticato di riconoscere il vero volto di questa realtà trascendente, che non è una divinità di un tipo di un altro, ma è la stessa società.
Il consenso collettivo è ciò che produce le opinioni e le credenze di una società acquistando una forma personale, diventando così verità scientifiche e religiose.
Le religioni hanno però dimenticato di riconoscere il vero volto di questa realtà trascendente, che non è una divinità di un tipo di un altro, ma è la stessa società.
Il consenso collettivo è ciò che produce le opinioni e le credenze di una società acquistando una forma personale, diventando così verità scientifiche e religiose.
IL CARATTERE DIVINO DELLA SOCIETA'
A prescindere da singoli elementi che la compongono, ogni religione presenta degli elementi in comune . Questi elementi coesivi delle religioni sono le stesse che producono la solidarietà sociale, sicchè si crea un fondamentale parallelismp tra vita sociale e vita religiosa. La divinità inoltre viene percepità dall'essre umano come a lui superiore.
A prescindere da singoli elementi che la compongono, ogni religione presenta degli elementi in comune . Questi elementi coesivi delle religioni sono le stesse che producono la solidarietà sociale, sicchè si crea un fondamentale parallelismp tra vita sociale e vita religiosa. La divinità inoltre viene percepità dall'essre umano come a lui superiore.
LA SOCIOLOGIA DEL SUICIDIO
Un fenomeno in cui ciò diviene manifesto è quello del suicidio, che Durkeheim ha analizzato nel volume il suicidio. Egli disse che il suicidio può avvenire per tre ragioni principali:
Un fenomeno in cui ciò diviene manifesto è quello del suicidio, che Durkeheim ha analizzato nel volume il suicidio. Egli disse che il suicidio può avvenire per tre ragioni principali:
- vi è il suicidio di tipo altruistico, cioè provocato dall'adesione incondizionata alle norme di un gruppo cui si appartiene.
- il suicidio egoistico riguarda invece un soggetto scarsamente legato alla collettività di riferimento, isolato dal gruppo.
- il suicidio anomico si verifica quando gli individui perdono interesse per la collettività.
Il fattore rilevante che vi è all'origine è il grado di integrazione del singolo della società. I suicidi sono da considerare eventi accaduti:
- in una stessa società
- in una precisa unità di tempo
I suicidi non sono dunque eventi singoli, ma sono la somma di eventi tragici. Esso rappresenta una forma a tutti gli effetti un atto di ribellione contro la società, dove il singolo sottrae se stesso al gruppo e si rifiuta di ricoprire la funzione che gli è propria in senso al più ampio contesto al quale è collocato.
LA SOCIETA' INDUSTRIALE
Nella società industriale il vincolo sociaòe, il collante che tiene unità la società, ha dunque caratteristiche diverse dalla preindustriale solidarietà meccanica. Si tratta di una forma di coesione basata sulla differenziazione degli individui, e quindi sul loro essere complementari gli uni agli altri.
Durkheim la chiama solidarietà meccanica.
Nella società industriale il vincolo sociaòe, il collante che tiene unità la società, ha dunque caratteristiche diverse dalla preindustriale solidarietà meccanica. Si tratta di una forma di coesione basata sulla differenziazione degli individui, e quindi sul loro essere complementari gli uni agli altri.
Durkheim la chiama solidarietà meccanica.
LA SOCIETA' PREINDUSTRIALE
Osservando le trasformazioni avvenute nelle società europee con l'industrializzazione egli nota che le forze che tengono unita una società sono di almeno due tipi.
Uno è un legame di somiglianza dovuto al fatto che gli individui non differivano significativamente gli uni dagli altri, ma svolgono attività analoghe, provavano sentimenti affini, avevano scale di valori uguali, ecc. Durkheim chiama questo tipo di solidarietà, solidarietà meccanica.
Osservando le trasformazioni avvenute nelle società europee con l'industrializzazione egli nota che le forze che tengono unita una società sono di almeno due tipi.
Uno è un legame di somiglianza dovuto al fatto che gli individui non differivano significativamente gli uni dagli altri, ma svolgono attività analoghe, provavano sentimenti affini, avevano scale di valori uguali, ecc. Durkheim chiama questo tipo di solidarietà, solidarietà meccanica.
LA CULTURA COME TUTTO INTEGRALE E APPARATO STRUMENTALE
La visione della cultura di Malinowski è contenuta in teoria scientifica della cultura del 1944, dove lo studio definisce la cultura come il tutto integrante consistente negli strumenti e dei beni di consumo, delle idee e delle arti, delle credenze e dei costumi.
Egli definisce la cultura come tutto integrante. Le relazioni sociali e politiche formano l'apparato sociale in quanto costituisce un insieme di risorse per l'adattamento con l'ambiente.
La visione della cultura di Malinowski è contenuta in teoria scientifica della cultura del 1944, dove lo studio definisce la cultura come il tutto integrante consistente negli strumenti e dei beni di consumo, delle idee e delle arti, delle credenze e dei costumi.
Egli definisce la cultura come tutto integrante. Le relazioni sociali e politiche formano l'apparato sociale in quanto costituisce un insieme di risorse per l'adattamento con l'ambiente.
MALINOWSKI E IL PUNTO DI VISTA DELL'INDIGENO
Chi raccolse questo suggerimento fu Bronislaw Malinowski. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, egli avrebbe dovuto essere internato come cittadino di uno Stato nemico. Ottenne invece il permesso di muoversi tra Australia e Nuova Guinea.
Malinowski adottò un nuovo metodo di ricerca. Cercò di trascorrere più tempo possibile con i locali e tentò di afferrare il punto di vista di un indigeno, il suo rapporto con la vita, di rendersi conto della sua visione del mondo. Per fare questo c'era solo un modo: stabilire una relazione di confidenza, di fiducia e di intimità con i Trobiand. Malinowski ci riuscì.
Chi raccolse questo suggerimento fu Bronislaw Malinowski. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, egli avrebbe dovuto essere internato come cittadino di uno Stato nemico. Ottenne invece il permesso di muoversi tra Australia e Nuova Guinea.
Malinowski adottò un nuovo metodo di ricerca. Cercò di trascorrere più tempo possibile con i locali e tentò di afferrare il punto di vista di un indigeno, il suo rapporto con la vita, di rendersi conto della sua visione del mondo. Per fare questo c'era solo un modo: stabilire una relazione di confidenza, di fiducia e di intimità con i Trobiand. Malinowski ci riuscì.
NUOVE METODOLOGIE: WILLIAM H. RIVERS
In Gran Bretagna, uno dei primi a dare risposte precise in tal senso fu William H. Rivers. Medico di formazione, partecipò nel 1898 a una spedizione antropologica nel Pacifico.
Egli sosteneva che, per studiare una comunità primitiva, bisognava abitare in un loco per un lungo periodo. Secondo Rivers, era inoltre necessario scegliere una comunità numericamente ristretta in modo da poter conoscere tutti personalmente.
In Gran Bretagna, uno dei primi a dare risposte precise in tal senso fu William H. Rivers. Medico di formazione, partecipò nel 1898 a una spedizione antropologica nel Pacifico.
Egli sosteneva che, per studiare una comunità primitiva, bisognava abitare in un loco per un lungo periodo. Secondo Rivers, era inoltre necessario scegliere una comunità numericamente ristretta in modo da poter conoscere tutti personalmente.
ANTROPOLOGIA
LA SFORTUNA DEL CONCETTO D CULTURA NELL'ANTROPOLOGIA INGLESE
In Gran Bretagna dell'antropologia accademica avvenne prima di ogni altro Paese.
Il concetto di cultura fu sopravanzato, in Gran Bretagna, da quello di struttura sociale. Gli antropologia britannici si concentrarono infatti sullo studio delle relazioni sociali e su come le società costruissero degli insieme complessi e integranti.
LA SFORTUNA DEL CONCETTO D CULTURA NELL'ANTROPOLOGIA INGLESE
In Gran Bretagna dell'antropologia accademica avvenne prima di ogni altro Paese.
Il concetto di cultura fu sopravanzato, in Gran Bretagna, da quello di struttura sociale. Gli antropologia britannici si concentrarono infatti sullo studio delle relazioni sociali e su come le società costruissero degli insieme complessi e integranti.
venerdì 23 novembre 2018
PATOLOGIE DELL'ANZIANO: IL MORBO DI ALZHEIMER
Durante la vecchiaia si sviluppa la demenza ovvero una perdita di capacità intellettive che comprendono difficoltà nel pensiero, nella soluzione dei problemi, nella memoria.
Ci sono diversi tipi di demenze: una delle patologie più gravi e conosciute è il morbo di Alzheimer, così chiamato dal neurologo e psichiatra Alois Alzheimer, che lo descrisse nel 1907.
La malattia è data dalla proliferazione nella corteccia celebrale, di agglomerazione e fasci di fibre aggrovigliate e dalla perdita di cellule nervose con conseguente atrofia, cioè alterazione degenerativa, in aree celebrali fondamentali per la memoria o altre funzioni cognitive. Nei pazienti che ne sono affetti si riscontra, inoltre, un basso livello di sostanze chimiche (come l'aceticolina) che fungono da neurotrasmettitori, ovvero sono coinvolte nella comunicazioni tra cellule nervose, la sinapsi.
La diagnosi viene effettuata dopo una approfondita indagine mediche, che prevede esami di tipo fisico, psicologico e neurologico. La malattia è totalmente invalidante poiché progressivamente la persone perde completamente memoria, la punto da non ricordare cose semplici e quotidiane.
Durante la vecchiaia si sviluppa la demenza ovvero una perdita di capacità intellettive che comprendono difficoltà nel pensiero, nella soluzione dei problemi, nella memoria.
Ci sono diversi tipi di demenze: una delle patologie più gravi e conosciute è il morbo di Alzheimer, così chiamato dal neurologo e psichiatra Alois Alzheimer, che lo descrisse nel 1907.
La malattia è data dalla proliferazione nella corteccia celebrale, di agglomerazione e fasci di fibre aggrovigliate e dalla perdita di cellule nervose con conseguente atrofia, cioè alterazione degenerativa, in aree celebrali fondamentali per la memoria o altre funzioni cognitive. Nei pazienti che ne sono affetti si riscontra, inoltre, un basso livello di sostanze chimiche (come l'aceticolina) che fungono da neurotrasmettitori, ovvero sono coinvolte nella comunicazioni tra cellule nervose, la sinapsi.
La diagnosi viene effettuata dopo una approfondita indagine mediche, che prevede esami di tipo fisico, psicologico e neurologico. La malattia è totalmente invalidante poiché progressivamente la persone perde completamente memoria, la punto da non ricordare cose semplici e quotidiane.
PSICOLOGIA
CAPACITA' COGNITIVE E INVECCHAIMENTO
L'invecchiamento viene spesso collegato a un deterioramento delle capacità cognitive, ma occorre evitare semplificazioni troppo rigide e riportare il fenomeno alle giuste dimensioni.
Secondo Raymond Cattel l'intelligenza è composta da diverse che interagiscono tra loro. Egli effettua una distinzione tra intelligenza fluida e cristallizzata. La prima diminuisce col passare del tempo, mentre la seconda è collegata all'esperienza e quindi aumenta col tempo.
L'intelligenza fluida comprende l'abilità di pensare in modo logico e di risolvere i problemi in situazioni nuove.
L'intelligenza cristallizzata comprende invece le abilità che derivano dalle esperienze.
sabato 17 novembre 2018
BILANCIO DELL'ESOERIENZA STATUNITENSE: UN'ANTROPOLOGIA RELATIVISTA
Volendo fare un bilancio dei risultati ottenuti dalla discussione sul concetto di cultura nell'antropologia statunitense alcuni punti in particolare meritano di essere sottolineare.
Volendo fare un bilancio dei risultati ottenuti dalla discussione sul concetto di cultura nell'antropologia statunitense alcuni punti in particolare meritano di essere sottolineare.
- la pretesa di ricostituire l'evoluzione della cultura umana
- il rapporto di influenza tra natura e cultura
- l'individuo e la cultura interagiscono
- lo studio delle culture porta al riconoscimento di una specificità che può essere compresa solo in relazione di un singolo caso
BOAS E I SUOI ALLIEVI CONTRO IL DARWINISMO SOCIALE
L'operazione condotta da Boas e dai suoi allievi consisteva pertanto nel fare della cultura un oggetto di una ricerca a sé stante, proprio di una disciplina specifica con l'antropologia culturale.
Tra la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento, aveva preso piede un orientamento chiamato darwinismo sociale. Secondo questa ideologia le leggi che regolano la selezione naturale nelle specie animali sono le stesse che governano la selezione sociale.
Il darwinismo sociale si connotava come una teoria sociale del diritto del più forte, una ideologia individualista e autocelebrativa dei ceti più abbienti e poco attente alle fasce sociali meno favorite.
L'operazione condotta da Boas e dai suoi allievi consisteva pertanto nel fare della cultura un oggetto di una ricerca a sé stante, proprio di una disciplina specifica con l'antropologia culturale.
Tra la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento, aveva preso piede un orientamento chiamato darwinismo sociale. Secondo questa ideologia le leggi che regolano la selezione naturale nelle specie animali sono le stesse che governano la selezione sociale.
Il darwinismo sociale si connotava come una teoria sociale del diritto del più forte, una ideologia individualista e autocelebrativa dei ceti più abbienti e poco attente alle fasce sociali meno favorite.
venerdì 16 novembre 2018
L'USO POLITICO E ISTITUZIONALE DELL'ANTROPOLOGIA
Il gruppo di studiosi che si costituì a New York negli anni Trenta-Quaranta del secolo scorso lavorò sul rapportò tra cultura e individuo, sviluppando l'idea di Boas secondo cui la cultura doveva riflettersi necessariamente negli individui e orientarne le disposizioni psicologiche.
Tale ricerca proseguì quando gli antropologi furono chiamati a collaborare con i servizi segreti e con l'esercito allo scoppio della seconda guerra mondiale.
Benedict si impegnò nello studio del carattere dei giapponesi e suggerì al governo statunitense di non attaccare l'imperatore giapponese perché la sua eliminazione avrebbe innescato una crisi di identità del popolo giapponese.
Il gruppo di studiosi che si costituì a New York negli anni Trenta-Quaranta del secolo scorso lavorò sul rapportò tra cultura e individuo, sviluppando l'idea di Boas secondo cui la cultura doveva riflettersi necessariamente negli individui e orientarne le disposizioni psicologiche.
Tale ricerca proseguì quando gli antropologi furono chiamati a collaborare con i servizi segreti e con l'esercito allo scoppio della seconda guerra mondiale.
Benedict si impegnò nello studio del carattere dei giapponesi e suggerì al governo statunitense di non attaccare l'imperatore giapponese perché la sua eliminazione avrebbe innescato una crisi di identità del popolo giapponese.
MARGARET MEAD: LE IMPOSTAZIONI DELL'EDUCAZIONI SULLA NATURA
Margaret Mead si concentrò invece sui popoli del pacifico. Pubblicò i risultati dei suoi studi sugli adolescenti delle isole Samoa: L'adolescenza in Samoa. Il libro fu scritto contro i tabù sessuali vigenti nella società americana di allora, per mostrare come lontano dagli stati Uniti vi fossero popoli capaci di vivere l'adolescenza in modo tranquillo.
Mead scrisse altri libri su questa linea fra cui Maschio e femmina in cui afferma che i caratteri maschile e femminile non sono un prodotto della diversa fisiologia ma il prodotto dell'educazione. Contribuì come pochi altri a far conoscere l'antropologia anche a un pubblico di non specialistiche nelle comunità scientifiche diverse da quella antropologica.
Margaret Mead si concentrò invece sui popoli del pacifico. Pubblicò i risultati dei suoi studi sugli adolescenti delle isole Samoa: L'adolescenza in Samoa. Il libro fu scritto contro i tabù sessuali vigenti nella società americana di allora, per mostrare come lontano dagli stati Uniti vi fossero popoli capaci di vivere l'adolescenza in modo tranquillo.
Mead scrisse altri libri su questa linea fra cui Maschio e femmina in cui afferma che i caratteri maschile e femminile non sono un prodotto della diversa fisiologia ma il prodotto dell'educazione. Contribuì come pochi altri a far conoscere l'antropologia anche a un pubblico di non specialistiche nelle comunità scientifiche diverse da quella antropologica.
RUTH BENEDICT. LA CULTURA COME CONFIGURAZIONE
Ruth Benedict scrisse uno dei libri sull'antropologia più letti in assoluto: Modelli di Cultura. Con esso eliminò dal concetto di cultura in quanto non è simbolico e vi fece rientrare soltanto il modo di esprimere il pensiero.
Per Benedict ogni cultura era diversa da un'altra proprio perché le idee e i comportamenti, interagendosi l'uno con l'altro, producevano una realtà culturale specifica, assolutamente particolare.
Benedict illustrò quattro modelli di cultura: quello degli Zuni, quello degli indiani, quello degli Kwakiutl, quello dei Dobu della Melanesia.
Ruth Benedict scrisse uno dei libri sull'antropologia più letti in assoluto: Modelli di Cultura. Con esso eliminò dal concetto di cultura in quanto non è simbolico e vi fece rientrare soltanto il modo di esprimere il pensiero.
Per Benedict ogni cultura era diversa da un'altra proprio perché le idee e i comportamenti, interagendosi l'uno con l'altro, producevano una realtà culturale specifica, assolutamente particolare.
Benedict illustrò quattro modelli di cultura: quello degli Zuni, quello degli indiani, quello degli Kwakiutl, quello dei Dobu della Melanesia.
ANTROPOLOGIA
IL PARTICOLARISMO STORICO DI FRANZ BOAS
Negli Stati Uniti, Franz Boas si fece promotore di un rinnovamento dell'antropologia americana attraverso la critica dell'evoluzionismo culturale. Boas sosteneva che bisognasse studiare ogni cultura nel suo particolare storico.
Boas aveva compiuto lunghe e importanti ricerche alla fine dell'Ottocento.
Boas evitò sempre di dar una definizione del concetto di cultura, ma si battè a lungo per far capire che i fenomeni culturali hanno poco o nulla a che vedere con quelli biologici. Egli scrisse alcuni testi fondamentali per far comprendere ai propri connazionali che il pregiudizio e il razzismo erano infondati.
IL PARTICOLARISMO STORICO DI FRANZ BOAS
Negli Stati Uniti, Franz Boas si fece promotore di un rinnovamento dell'antropologia americana attraverso la critica dell'evoluzionismo culturale. Boas sosteneva che bisognasse studiare ogni cultura nel suo particolare storico.
Boas aveva compiuto lunghe e importanti ricerche alla fine dell'Ottocento.
Boas evitò sempre di dar una definizione del concetto di cultura, ma si battè a lungo per far capire che i fenomeni culturali hanno poco o nulla a che vedere con quelli biologici. Egli scrisse alcuni testi fondamentali per far comprendere ai propri connazionali che il pregiudizio e il razzismo erano infondati.
I PRIMI UMANISTI
Le origine del movimento umanistico sono tracciabili in Italia con san Bernardino da Siena, proponendo un'educazione mite e benevola. Per il predicatore lo studio doveva servire alla vita. Bernardino insisteva infine sulla buona volontà e l'autodisciplina.
Pietro Paolo Vergerio fu l'autore del primo vero e proprio trattato d'indole pedagogica, in cui enuncia i valori fondamentali della cultura.
Maffeo Vegio fu un altro umanista molt importante.
Dalle più significative opere trattatistiche emergono dunque questi punti caratteristici:
- crescere interiormente;
- saper attendere;
- lettura e riflessione;
- etica e religiosità;
- ceto colti e aristocratici.
UNA SCUOLA A TEMPO PIENO
Bisogna sottolineare la tensione civile degli umanisti, che consideravano l'importanza degli studi come propedutica all'impegno attivo. Questo impegno era tuttavia privo di una serie intenzione di riformismo.
Gli intellettuali umanisti furono infine particolarmente attenti al problema dell'organizzazione degli studi.
Si crearono delle strutture residenziali dette case, la più famosa delle quali fi la Ca'Zoiosa di Vittorio da Feltre. In esse vivevano costantemente a contatto con gli allievi.
La scuola umanistica è un luogo in cui si vive ventiquattro ore su ventiquattro. Questo nesso tra cultura morale costituisce una caratteristica peculiare dell'Umanesimo.
LA SUOLA COME CENTRO DI CULTURA LETTERARIA E VITA CIVILE
Un primo e importante contributo della cultura umanistica alla storia pedagogica è legato alla nuova concezione e organizzazione della scuola.
Si trattava della ripresa di contenuti culturali e pratiche pedagogiche le cui radici sono individuabili in autori come Platone, Cicerone, Agostino e Quintiliano. Nel 1416 Poggio Bracciolini scoprì il testo complesso di Quintiliano.
Un motivo di debolezza dell'umanesimo pedagogico fu il suo elitarismo, che impedì agli ideali educativi di questo movimento di penetrare nella società.
Ancor più decisivo fu l'atteggiamento degli intellettuali umanistici di fronte ai loro allievi rispetto ai quali assunsero volentieri i maestri.
La storia delle istituzioni scolastiche e formative tra il Medioevo e la modernità può essere letta come passaggio da un sistema universitario a uno fondato sull'organizzazione di moderni collegi di carattere residenziale.
Un primo e importante contributo della cultura umanistica alla storia pedagogica è legato alla nuova concezione e organizzazione della scuola.
Si trattava della ripresa di contenuti culturali e pratiche pedagogiche le cui radici sono individuabili in autori come Platone, Cicerone, Agostino e Quintiliano. Nel 1416 Poggio Bracciolini scoprì il testo complesso di Quintiliano.
Un motivo di debolezza dell'umanesimo pedagogico fu il suo elitarismo, che impedì agli ideali educativi di questo movimento di penetrare nella società.
Ancor più decisivo fu l'atteggiamento degli intellettuali umanistici di fronte ai loro allievi rispetto ai quali assunsero volentieri i maestri.
La storia delle istituzioni scolastiche e formative tra il Medioevo e la modernità può essere letta come passaggio da un sistema universitario a uno fondato sull'organizzazione di moderni collegi di carattere residenziale.
PEDAGOGIA
I CAPISALDI DELLA PEDAGOGIA UMANITICA
Per cogliere il senso e la prospettiva dell'educazione e della pedagogia umanistica è necessario considerare i capisaldi teorici. Essi si possono così sintetizzare:
I CAPISALDI DELLA PEDAGOGIA UMANITICA
Per cogliere il senso e la prospettiva dell'educazione e della pedagogia umanistica è necessario considerare i capisaldi teorici. Essi si possono così sintetizzare:
- la nuova concezione della natura e dell'esperienza;
- il realismo politico;
- la ricerca;
- l'orientamento al futuro;
- la creatività e l'autonomia.
L'IMPORTANZA DEL LINGUAGGIO
Secondo Bruner l'apprendimento è dato dalla costruzione sociale si significato e si realizza nella continua interazione fra le persone e l'ambiente. Il linguaggio è il veicolo e il veicolo più potente per l'apprendimento, am anche uno strumento di organizzazione dell'ambiente esterno della nostra interazione con esso.
Secondo Bruner l'apprendimento è dato dalla costruzione sociale si significato e si realizza nella continua interazione fra le persone e l'ambiente. Il linguaggio è il veicolo e il veicolo più potente per l'apprendimento, am anche uno strumento di organizzazione dell'ambiente esterno della nostra interazione con esso.
CATEGORIE ED ECONOMIA COGNITIVA
Un contributo importante al tema della catecorizzazione viene dato da Eleonor Rosh, secondo la quale le categorie hanno la funzione di ridurre la complessità del mondo esterno, di orientare di fronte a oggetti sconosciuti, di ridurre la quantità di informazioni che devono essere ricordate nelle infinite situazione della vita quotidiana, chiamata economia cognitiva.
Un contributo importante al tema della catecorizzazione viene dato da Eleonor Rosh, secondo la quale le categorie hanno la funzione di ridurre la complessità del mondo esterno, di orientare di fronte a oggetti sconosciuti, di ridurre la quantità di informazioni che devono essere ricordate nelle infinite situazione della vita quotidiana, chiamata economia cognitiva.
I CONCETTI, GLI ATTRIBUTI E LE CATEGORIE
Secondo Bruner alla base di ogni processo cognitivo sta la formazione di concetti. Tutti gli eventi e le situazioni con cui l'uomo viene a contatto vengono percepite come esemplari che riconnducono ad un certo concetto. Affinché un oggetto, un'informazione, un evento venga riconosciuto e codificato come esemplare di un concetto è necessario che abbia degli attributi, che possono essere rilevanti o irrilevanti.
Secondo Bruner alla base di ogni processo cognitivo sta la formazione di concetti. Tutti gli eventi e le situazioni con cui l'uomo viene a contatto vengono percepite come esemplari che riconnducono ad un certo concetto. Affinché un oggetto, un'informazione, un evento venga riconosciuto e codificato come esemplare di un concetto è necessario che abbia degli attributi, che possono essere rilevanti o irrilevanti.
IL COMPORTAMENTO INTELLIGE NTE E IL RUOLO DELLA RAPPRESENTAZIONE
La percezione ed elaborazione delle informazioni è possibile grazio all'applicazione di una serie di strategie di risposta che hanno lo scopo adattivo di tenere sotto controllo il ruolo circostante. Il comportamento intelligente seleziona le informazioni e compie ragionamenti astratti.
Un ruolo importante nello sviluppo cognitivo è dato dalla rappresentazione, una sorta di codifica dell'informazione Ce ne sono tre:
La percezione ed elaborazione delle informazioni è possibile grazio all'applicazione di una serie di strategie di risposta che hanno lo scopo adattivo di tenere sotto controllo il ruolo circostante. Il comportamento intelligente seleziona le informazioni e compie ragionamenti astratti.
Un ruolo importante nello sviluppo cognitivo è dato dalla rappresentazione, una sorta di codifica dell'informazione Ce ne sono tre:
- rappresentazioni esecutive
- iconiche
- simboliche
il ruolo delle condizioni e delle motivazioni nei processi cognitivi
Lo psicologo statunitense Bruner ha dato un contributo importante agli studi sullo sviluppo dei processi cognitivi. Negli ultimi anni si è dedicato alla psicologia culturale, dirigendo la sua attenzione verso i significati che gli individui attribuiscono alla realtà, elaborando la teoria motivazionale.
Secondo questa impostazione 'iterazione con il mondo esterno viene guidata principalmente dalle condizioni in cui si trova l'organismo.
Lo psicologo statunitense Bruner ha dato un contributo importante agli studi sullo sviluppo dei processi cognitivi. Negli ultimi anni si è dedicato alla psicologia culturale, dirigendo la sua attenzione verso i significati che gli individui attribuiscono alla realtà, elaborando la teoria motivazionale.
Secondo questa impostazione 'iterazione con il mondo esterno viene guidata principalmente dalle condizioni in cui si trova l'organismo.
IL RUOLO DEL LINGUAGGIO NELLO SVILUPPO COGNITIVO
Una delle opere più conosciute di Vigotskij è Pensiero e linguaggio in cui egli sottolinea come il linguaggio nasca inizialmente come comportamento sociale e solo successivamente fornica un contributo fondamentale allo sviluppo del pensiero e alla formazione dei concetti.
Dai 3 anni circa il linguaggio può essere distinto come linguaggio egocentrico, ovvero un linguaggio per se stesso.
Una delle opere più conosciute di Vigotskij è Pensiero e linguaggio in cui egli sottolinea come il linguaggio nasca inizialmente come comportamento sociale e solo successivamente fornica un contributo fondamentale allo sviluppo del pensiero e alla formazione dei concetti.
Dai 3 anni circa il linguaggio può essere distinto come linguaggio egocentrico, ovvero un linguaggio per se stesso.
LA COSTITUZIONE DEI CONCETTI NEI BAMBINI
Vygotskij analizza lo sviluppo dei concetti nei bambini, individuando delle fasi ben precise:
Vygotskij analizza lo sviluppo dei concetti nei bambini, individuando delle fasi ben precise:
- nella prima fase il bambino comincerà a fare una sintesi delle proprietà e delle caratteristica più esteriori e vistose presenti nei vari oggetti;
- nella seconda fase si svilupperà la generalizzazione, cioè la capacità di creare nessi concreti fra le cose e non solo di coglierne le somiglianze,
- nella terza fase il bambino sarà in grado di compiere il processo di astrazione.
LA ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE E IL RUOLO DEGLI ADULTI
Particolarmente interessante è l'idea di una zona di sviluppo prossimale come la distanza tra il livello di sviluppo attuale e il livello di sviluppo potenziale. Gli adulti hanno qui un ruolo fondamentale perché con l'esempio, le spiegazione verbali e il supporto concreto aiutano il bambino a incrementare il numero di situazione e azioni che egli potrà dominare in modo autonomo. La zona di sviluppo corrisponde alle potenzialità cognitivo del bambino che vanno sollecitate e sviluppate correttamente attraverso attraverso un adeguato supporto psicopedagogico esterno.
Particolarmente interessante è l'idea di una zona di sviluppo prossimale come la distanza tra il livello di sviluppo attuale e il livello di sviluppo potenziale. Gli adulti hanno qui un ruolo fondamentale perché con l'esempio, le spiegazione verbali e il supporto concreto aiutano il bambino a incrementare il numero di situazione e azioni che egli potrà dominare in modo autonomo. La zona di sviluppo corrisponde alle potenzialità cognitivo del bambino che vanno sollecitate e sviluppate correttamente attraverso attraverso un adeguato supporto psicopedagogico esterno.
LO SVILU PPO COGNITIVO SECONDO VYGOTSKIJ
Vygotskij focalizzava la sua attenzione sulle correlazioni tra le differenze strutturali nello sviluppo cognitivo e l'influenza dell'ambiente delle relazioni, della cultura cui un soggetto è sottoposto..
Lo sviluppo è l'esito delle attività e delle interazioni sociali: l'ambiente e l'interazione con gli adulti favoriscono il processo della crescita.
Vygotskij focalizzava la sua attenzione sulle correlazioni tra le differenze strutturali nello sviluppo cognitivo e l'influenza dell'ambiente delle relazioni, della cultura cui un soggetto è sottoposto..
Lo sviluppo è l'esito delle attività e delle interazioni sociali: l'ambiente e l'interazione con gli adulti favoriscono il processo della crescita.
FATTORI STORICI, CULTURALI, SOCIALI E SVILUPPO
In Russia si sviluppò l'approccio storico-culturale della psicologia, il cui principale esponente era, come si è detto, Vygotskij. Occupandosi in particolare di tematiche relative all'istruzione, all'educazione e allo sviluppo cognitivo. Le sue teorie furono messe al bando dal regime stalinista e rimasero sconosciute in Occidente. La diffusione della sua opera portò profonde modificazioni nel modo tradizionale di studiare.
In Russia si sviluppò l'approccio storico-culturale della psicologia, il cui principale esponente era, come si è detto, Vygotskij. Occupandosi in particolare di tematiche relative all'istruzione, all'educazione e allo sviluppo cognitivo. Le sue teorie furono messe al bando dal regime stalinista e rimasero sconosciute in Occidente. La diffusione della sua opera portò profonde modificazioni nel modo tradizionale di studiare.
venerdì 9 novembre 2018
LE TEORIE NEOPIAGETTIANE
Molti studiosi del costruttivismo devono le loro teorie a Piaget. Ad esempio il neurologo Alvaro Pascual-Leone sottolinea l'importanza della maturazione del sistema nervoso centrale per esempio.
Robbie Case mette in luce come con la crescita, l'incremento della memoria, permetta al bambino di ritenere un maggior numero di informazioni.
Inoltre recenti ricerche in ambito neuropsicologico hanno messo in luce che nel periodo adolescenziale completano la loro maturazione i lobi frontali, ovvero le aree del cervello direttamente implicate nella memoria di lavoro.
Molti studiosi del costruttivismo devono le loro teorie a Piaget. Ad esempio il neurologo Alvaro Pascual-Leone sottolinea l'importanza della maturazione del sistema nervoso centrale per esempio.
Robbie Case mette in luce come con la crescita, l'incremento della memoria, permetta al bambino di ritenere un maggior numero di informazioni.
Inoltre recenti ricerche in ambito neuropsicologico hanno messo in luce che nel periodo adolescenziale completano la loro maturazione i lobi frontali, ovvero le aree del cervello direttamente implicate nella memoria di lavoro.
IL COSTRUTTIVISMO DI PIAGET
I teorici del costruttivismo devono i loro studi a Piaget. La sua descrizione dello sviluppo cognitivo mete in luce come in tale processo l'individuo partecipi in modo attivo alla costruzione della realtà.
Il fanciullo costruisce la sua conoscenza attraverso le attività che svolge. Si trova dunque di fronte a un conflitto cognitivo che lo porta ad accomodare le nuove informazioni riadattando le strutture presenti.
I teorici del costruttivismo devono i loro studi a Piaget. La sua descrizione dello sviluppo cognitivo mete in luce come in tale processo l'individuo partecipi in modo attivo alla costruzione della realtà.
Il fanciullo costruisce la sua conoscenza attraverso le attività che svolge. Si trova dunque di fronte a un conflitto cognitivo che lo porta ad accomodare le nuove informazioni riadattando le strutture presenti.
LO STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI
E' lo stadio che caratterizza l'adolescenza. L'adolescente impara a capire concetti come la possibilità, la probabilità, l'infinito; elabora sistemi e teorie; ragiona per ipotesi.
I ragazzi di questa età sono in grado di riflettere sulle leggi scientifiche e di risolvere problemi complessi, alla libera riflessione e all'ecocentrismo adolescenziale.
E' lo stadio che caratterizza l'adolescenza. L'adolescente impara a capire concetti come la possibilità, la probabilità, l'infinito; elabora sistemi e teorie; ragiona per ipotesi.
I ragazzi di questa età sono in grado di riflettere sulle leggi scientifiche e di risolvere problemi complessi, alla libera riflessione e all'ecocentrismo adolescenziale.
LO STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE
E' lo stadio cha va dai 7 ai 12 anni. In questo periodo il bambino utilizza schemi logici, il pensiero diventa reversibile(azioni legate all'inverso), impara a classificare (distinguere oggetti con determinate caratteristiche) .
Un'altra capacità che si sviluppa in questo periodo è la seriazione: il bambino impara a ordinare gli oggetti in serie.
E' lo stadio cha va dai 7 ai 12 anni. In questo periodo il bambino utilizza schemi logici, il pensiero diventa reversibile(azioni legate all'inverso), impara a classificare (distinguere oggetti con determinate caratteristiche) .
Un'altra capacità che si sviluppa in questo periodo è la seriazione: il bambino impara a ordinare gli oggetti in serie.
LO STADIO PREPARATORIO
E' lo stadio che va dai 2 ai 7 anni. In questo periodo si evolve il pensiero simbolico: il bambino può pensare a delle cose anche in loro assenza. Il linguaggio e gli scambi con gli adulti sono fondamentali. Il bambino inizia anche a disegnare.
In questa fase non è ancora sviluppata la nozione di conservazione della quantità.
Un altro esperimento riguarda la conservazione del numero: si mostrano a un bambino due file di pedine il bambino verifica l'uguaglianza numerica .successivamente le pedine vengono disposte in modo disordinato e alla domanda "in quale fila ci sono più palline?", il bambino risponderà che ce ne sono di più nella fila che occupa più spazio.
Piaget individua inoltre alcuni atteggiamenti tipici del bambino in questo periodo:
E' lo stadio che va dai 2 ai 7 anni. In questo periodo si evolve il pensiero simbolico: il bambino può pensare a delle cose anche in loro assenza. Il linguaggio e gli scambi con gli adulti sono fondamentali. Il bambino inizia anche a disegnare.
In questa fase non è ancora sviluppata la nozione di conservazione della quantità.
Un altro esperimento riguarda la conservazione del numero: si mostrano a un bambino due file di pedine il bambino verifica l'uguaglianza numerica .successivamente le pedine vengono disposte in modo disordinato e alla domanda "in quale fila ci sono più palline?", il bambino risponderà che ce ne sono di più nella fila che occupa più spazio.
Piaget individua inoltre alcuni atteggiamenti tipici del bambino in questo periodo:
I MECCANISMI DELLO SVILUPPO: ASSIMILAZONE E ACCOMODAMENTO
Piaget individua due meccanismi fondamentali alla base dello sviluppo: l'assimilazione e l'accomodamento. L'equilibrio tra i due è detto adattamento. Attraverso l'assimilazione, il soggetto impara nuovi dati sulle strutture già esistenti e con l'accomodamento le strutture già esistenti vengono adattate alle nuove informazioni.
Piaget individua due meccanismi fondamentali alla base dello sviluppo: l'assimilazione e l'accomodamento. L'equilibrio tra i due è detto adattamento. Attraverso l'assimilazione, il soggetto impara nuovi dati sulle strutture già esistenti e con l'accomodamento le strutture già esistenti vengono adattate alle nuove informazioni.
MENTE E SVILUPPO COGNITIVO
Jean Piaget ha analizzato in profondità studio cognitivo e ha sottolineato l'importanza della struttura della mente: esse rivestono un ruolo fondamentale per l'acquisizione di informazioni nel processo di conoscenza della realtà.
Lo sviluppo è un continuo equilibrarsi.
Tali strutture mentali si sviluppano tramite l'interazione con l'ambiente, attraverso diversi stadi.
Jean Piaget ha analizzato in profondità studio cognitivo e ha sottolineato l'importanza della struttura della mente: esse rivestono un ruolo fondamentale per l'acquisizione di informazioni nel processo di conoscenza della realtà.
Lo sviluppo è un continuo equilibrarsi.
Tali strutture mentali si sviluppano tramite l'interazione con l'ambiente, attraverso diversi stadi.
LO SVILUPPO E' APPRENDIMENTO
Come abbiamo visto alcune risposte del bambino sono di tipo riflesso, ovvero automatiche.
Tuttavia, secondo gli psicologi comportamentisti, la maggior parte dei nostri comportamenti sono appresi nel corso degli anni attraverso forme di condizionamento classico o operante.
Molti dei nostri apprendimenti sono invece l'esito di un condizionamento strutturale.
Le teorie riconducibile all'impostazione comportamentista sono chiama teorie dell'apprendimento
Queste teorie sottolineano la correlazione tra sviluppo, esperienza e ambiente.
Come abbiamo visto alcune risposte del bambino sono di tipo riflesso, ovvero automatiche.
Tuttavia, secondo gli psicologi comportamentisti, la maggior parte dei nostri comportamenti sono appresi nel corso degli anni attraverso forme di condizionamento classico o operante.
Molti dei nostri apprendimenti sono invece l'esito di un condizionamento strutturale.
Le teorie riconducibile all'impostazione comportamentista sono chiama teorie dell'apprendimento
Queste teorie sottolineano la correlazione tra sviluppo, esperienza e ambiente.
IL CONDIZIONAMENTO OPERANTE DI SKINNER
Skinner approfondisce lo studio del condizionamento operante, cioè quello per il quale il soggetto produce una risposta che ha un effetto sull'ambiente. Nel suo esperimento, Skinner box, il topolino che vi era rinchiuso apprendere a schiacciare la leva per ottenere il cibo. Skinner sottolinea l'importanza del rinforzo, in questo caso del cibo. I rinforzi possono essere positivi o negativi.
Skinner approfondisce lo studio del condizionamento operante, cioè quello per il quale il soggetto produce una risposta che ha un effetto sull'ambiente. Nel suo esperimento, Skinner box, il topolino che vi era rinchiuso apprendere a schiacciare la leva per ottenere il cibo. Skinner sottolinea l'importanza del rinforzo, in questo caso del cibo. I rinforzi possono essere positivi o negativi.
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