UN'EDUCAZIONE NON SOLO AL MASCHILENel periodo umanistico cominciarono a manifestarsi i primi segni di un nuovo atteggiamento verso l'educazione femminile.
La Chiesa, in età medievale, aveva riconosciuto una collocazione precisa alle donne negli ordini religiosi e una loro presenza pubblica al di fuori della cerchia domestica.
Alcune monache colte entrarono nella storia della letteratura occidentale e di possono definire quasi le prime scrittrici di rilievo, come ad esempio Roswita o Elosia.
Su queste basi si sviluppa l'opera degli umanisti. In Francia, ad esempio, già sul finire del XIII secolo, appaiono donne titolari di scuole. In Inghilterra si trovarono sparute testimonianze negli statuti cittadini di una rete di scuole femminili, aperte a entrambi i sessi cn limitazioni legate al censo e rivolte all'apprendimento delle lettere.
In varie altre parti d'Europa l'istruzione femminile si svolgeva prevalentemente in scuole annesse ai monasteri, che operavano entro i limiti delle regole di vita degli statuti.
In Italia troviamo delle idee avanzate, come Leonardo Bruni, autore di un importante saggio a Isabella Malatesta, in cui propone per le donne lo studio dei classici, anche in lingua latina, mentre Vittorino da Feltre, quasi nello stesso periodo, ammetteva nella sua scuola ragazze di altissimo linguaggio.
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