giovedì 2 maggio 2019

PEDAGOGIA
QUANDO NASCE L'UMANESIMO?
Sul piano letterario è a Francesco Petrarca chela maggior parte degli studiosi attribuisce il ruolo di iniziatore della nuova corrente umanistica.

Il primo movimento culturale della modernità sostenne  le ragioni di un ritorno al passato idealizzato dell'età classica, anche con la riscoperta della lingua greca.
Una delle ragioni che portò alla nascita di questa corrente fu l'indebolimento della scuola.
Un elemento decisivo per l'affermazione dell'atteggiamento umanistico fu la riscoperta della lingua greca. I primi umanisti appresero direttamente la lingua greca dai dotti bizantini, scoprendo così i tesori della letteratura.
I primi umanisti si diedero a grandi ricerche negli archivi delle biblioteche, dando vita alla filologia.
Rinacque così anche la passione per l'eloquenza e le belle letture. Anche la scuola subì un grande cambiamento: ora le discipline avevano basi umanistiche di carattere filosofico e letterario, ma anche delle scienze empiriche.

I CAPISALDI DELLA PEDEGOGIA UMANISTICA

Per cogliere il senso e la prospettiva dell'educazione e della pedagogia umanistica è necessario considerare i capisaldi teorici. Essi si possono così sintetizzare:
  • la nuova concezione della natura e dell'esperienza;
  • il realismo politico;
  • la ricerca;
  • l'orientamento al futuro;
  • la creatività e l'autonomia.
Un primo e importante contributo della cultura umanistica alla storia pedagogica è legato alla nuova concezione e organizzazione della scuola.
Si trattava della ripresa di contenuti culturali e pratiche pedagogiche le cui radici sono individuabili in autori come Platone, Cicerone, Agostino e Quintiliano. 
Un motivo di debolezza dell'umanesimo pedagogico fu il suo elitarismo, che impedì agli ideali educativi di questo movimento di penetrare nella società.
Ancor più decisivo fu l'atteggiamento degli intellettuali umanistici di fronte ai loro allievi rispetto ai quali assunsero voleri la figura di guida comprensiva e divertente, anche se severa.

Si crearono delle strutture residenziali dette case, la più famosa delle quali fi la Ca'Zoiosa di Vittorio da Feltre. In esse vivevano costantemente a contatto con gli allievi.
La scuola umanistica è un luogo in cui si vive ventiquattro ore su ventiquattro. Questo nesso tra cultura morale costituisce una caratteristica peculiare dell'Umanesimo.

LE ORIGINI DEL MOVIMENTO UMANISTICO
Le origine del movimento umanistico sono tracciabili in Italia con san Bernardino da Siena, proponendo un'educazione mite e benevola, insistendo sulla buona volontà e l'autodisciplina degli alunni. Per il predicatore lo studio doveva servire alla vita. 
Pietro Paolo Vergerio fu l'autore del primo vero e proprio trattato d'indole pedagogica, in cui enuncia i valori fondamentali della cultura.
Dalle più significative opere trattatistiche emergono dunque questi punti caratteristici:
  • crescere interiormente;
  • saper attendere;
  • lettura e riflessione;
  • etica e religiosità;
  • ceto colti e aristocratici.

NUOVI MAESTRI
A partire dalla metà del XV secolo si affacciò sulla scena una seconda generazione di maestri, dediti alla riflessione teorica e ormai proiettati verso la pienezza dell'idea di  vita rinascimentale: Leon Battista Alberti e Baldassarre Castiglione che avevano una sensibilità verso tematiche strettamente legate alla vita sociale del tempo. 


Leon Battista Alberti si dedico all'ambito della famiglia, scrivendo un libro a riguardo. Tra i temi c'è principalmente l'educazione che deve impartire il genitore, celebrando la virtù pratica e l'autorevolezza, soprattutto del padre.

Baldassarre Castiglione fu autore di un trattato sulla vita di corte in cui riportò tutte le regole che un uomo doveva seguire per essere definito di corte.

ERASMO DA ROTTERDAM
Il contesto riformatore che si radicalizza sul finire del Quattrocento nell'Europa del Nord è lo sfondo sul quale si forma il pensiero del grande umanista Erasmo da Rottendarm, che dedicò vari scritti di rilievo al problema dell'educazione e del rinnovamento. Nella sua opera "Elogio alla Follia" emerge il suo ideale morale e culturale, imponendo a una sobrietà e semplicità spirituale.
in campo educativo fu sostenitore dell'ideale umanistico, a cui diede un'espressione compiuta sostenendo lo studio dei classici come base della cultura, la mitezza del rapporto tra maestro e allievi, l'importanza dei fattori psicologici nella formazione delle personalità.
Nel "per una libera educazione", scritto nel 1529 emerge il suo ideale di apprendimento giocoso, graduale e confacente alla naturali inclinazioni dell'allievo.

JUAN LUIS VIVES E LA SCOPERTA DELL'EDUCAZIONE POPOLARE

Juan Luis Vives fu sostenitore generoso di un'educazione popolare. Lo stesso spirito innovatore è manifesto nell'attenzione riservata all'educazione delle donne.
Egli elaborava un curriculum scolastico, in cui scriveva tutto ciò che una persona doveva studiare.
Egli era attento all'età mentale dell'allievo e quindi ai suoi bisogni.

RABELAIS 
la polemica contro la cultura tradizionale, di retaggio medievale, è sostenuta in Rebelais della condivisione che nell'educazione e nell'insegnamento occorra accordarla maggiore libertà possibile all'allievo, confidando nelle sue risorse e proponendo una visione basata sull'esperienza diretta.



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